3 – Editoriale Donne in Movimento Graziella Proto 5 – Editoriale Quando le Afgane potevano sognare Laura Cima 6 – Editoriale A Proposito di Messina Denaro Matteo Graziella Proto 8 – Muri sull’acqua – Subito nuove isole di solidarietà Fulvio Vassallo Paleologo 12 – Democrazia esportata? Una tragedia Antonio Mazzeo 17 –Nemmeno per un pugno di dollari ma… per trecentosessantasei euro Graziella Proto 21 – Le nuove mafie diventeranno invisibili? Daniela Giuffrida 24 – TAP: Sovranità popolare? No Grazie Daniela Giuffrida 26 – Nino Agostino Poliziotto Straordinario Marta Capaccione 30 – Bambole di Pelle Karín Chirinos Bravo 32 – Gli Angels dei minori Roberta Ravello 34 – Un libro per la ricerca del tempo perduto Resoconto tra compagni Graziella Proto 37– “Siciliane contro” di Elio Camilleri, Algra editore Graziella Proto 41 – Genesi di una “scoperta” Il Verbale e l’audio di Matteo Messina Denaro a due mesi dalla sua latitanza Redazione LeSiciliane – Associazione Antimafie Rita Atria 54 - 𝙉𝙊𝙄 𝙎𝙏𝙄𝘼𝙈𝙊 𝘾𝙊𝙉 𝙈𝙄𝙈𝙈𝙊 𝙇𝙐𝘾𝘼𝙉𝙊 𝙀 𝘾𝙊𝙉𝙏𝙍𝙊 𝙐𝙉𝘼 𝙉𝙐𝙊𝙑𝘼 𝙄𝙉𝙂𝙄𝙐𝙎𝙏𝙄𝙕𝙄𝘼 𝘿𝙀𝙇 𝙋𝙊𝙏𝙀𝙍𝙀 Un grazie particolare a: Amalia Bruno e Mauro Biani
3 – Editoriale Una spiegazione ve la devo Graziella Proto 6 – Editoriale Memoria Susanna Recupero 8 – In Algeria c’è il gas ma non i diritti umani Francesca Mazzuzi 12 – Non è un’utopia pace e giustizia sociale Fulvio Vassallo Paleologo 17 –Ucraina: direttissimo Sigonella – Mar Nero Antonio Mazzeo 23 –Quel sorriso mi fa andare avanti Graziella Proto 27 – Elezioni a Palermo 2022 Umberto Santino 30 – Condannati per mafia in politica Vincenzo Musacchio 32 – Il lungo addio della sanità eoliana Alessio Pracanica 35 – Rita Atria, il sogno di una ragazza qualsiasi Belén Hernández 38 –Lo spirito di un libro Graziella Proto 42 – Viru a me stissa Vincenza Scuderi 37– Fuori la guerra dalla storia Mimma Grillo 47 –Libri delle donne Ottaviana Beatrice La Rosa LETTURE DALLE CITTA’ DI FRONTIERA 50 - IO SO RITA – Giovanna Cucè, Nadia Furnari e Graziella Proto 53 - Che c’entriamo noi a cura di Gisella Modica e Alessandra Dino 54 La Transizione Gaetano Portaro
Editoriale Mettiamoci alla finestra? Anche no!Graziella Proto | Un governo di destra,destra… destraAntonio Ortoleva | Così nemmeno i pupi siciliani Fabio Tracuzzi | Il “Carico residuale” Yasmine Accardo | Rita Spartà: io sono una combattenteGraziella Proto | Strage rapido 904, il giornalismo condannatointervista di Nadia Furnari a Giuliana Covella |“Street Law” e lotte alla criminalitàVincenzo Musacchio | Femminismi de-generi e violenze Stefania Mazzone|Comizi D’AmoreGiulia Caruso e Valentina Pantaleo|Progetto BrancatiElena Brancati
ULTIMO NAUFRAGIO (speriamo sia l’ultimo) Il dolore non ha voce né parole. Non si può assolutamente continuare con questo tipo di politica. Costringere i derelitti del mondo a usare i “barchini” che affondano soprattutto nelle vicinanze delle rive per arrivare da noi. Noi tutti non possiamo continuare a guardare passivamente, a non fare nulla o non abbastanza, così come abbiamo fatto con Mimmo Lucano che si era inventato una accoglienza straordinaria. Sì, ci sarebbero tante cose da dire ma non mi sembra il caso. Questi sono giorni del dolore. Giorni in cui ripensare a quale politica sperimentare per questi fratelli sfortunati. Non parlo di pietà, parlo di diritti.
CATANIA ALLE URNE. BUONA FORTUNA Qualcosa si muove in città. C’è chi lo fa per la poltrona, c’è chi lo fa per interesse, c’è chi lo fa perché crede nel cambiamento. Certamente a Catania c’è una leggera brezza. Qualcosa di friccicarello che rende l’aria più leggera, tutto più allegro. Un’atmosfera che la sera del 30 aprile scorso alla presenza di Elly Schlein si tocca con mano. Una vitalità politica e di speranza che non si avvertiva da tempo e della quale nella manifestazione del 25 aprile avevamo visto qualcosa. Erano anni che non si vedeva una manifestazione così ricca, affollata e colorata e allegra. Quasi certamente si sa dove si andrà a parare, chi sarà il nuovo sindaco, ma intanto gli animi si sono svegliati. Uno scricciolo di donna dal nome strano, Elly, sta facendo sperare a sinistra. Non dico e non penso ai miracoli dentro il PD, ma penso positivo in prospettiva. E a Catania si intravede un piccolo lumino in fondo al tunnel. Elencare i mali della città etnea sarebbe troppo lungo, basti citare il tempo in cui un certo sindaco “charmant” teneva – a turno – alcuni quartieri al buio per risparmiare le bollette e spendere i denari in modo molto più allegro. Come diceva Giuseppe Fava, Catania è una città divorata ma Catania è anche una città ferita e umiliata. Una città – sostiene il candidato sindaco del PD Maurizio Caserta – guidata da amministrazioni né vivaci, né vitali, né legali. La città in pratica è senza sindaco da parecchio tempo, perché il sindaco Pogliese, condannato in primo grado per “spese pazze” all'Assemblea regionale, è stato sospeso e poi reintegrato e poi nuovamente condannato e sospeso nuovamente. Come premio è stato spedito al Senato dai suoi fratelli d’Italia. Il comune lo amministra il commissario straordinario, il quale qualche mese addietro avrebbe dichiarato pressappoco che si distacca dalle logiche politiche, guarda all’interno del palazzo comunale e di conseguenza agisce. Solo che il palazzo non è di vetro. I preparativi per le prossime elezioni sono iniziati da parecchi mesi, nel parterre ci sono partiti nati come funghi all’ombra del “cupolone” etneo; partiti che fino a pochi giorni fa – cioè fino a quando non sono stati costretti dalla scadenza a uscire fuori dalla tana – hanno agito nell’ombra, cioè niente comunicati stampa, né conferenze, nulla; altri che sono scesi in pista tentando un fronte comune. Ci sono anche gruppi di società civile e borghesia mafiosa, ci sono gli irriducibili che vogliono stare da soli. Buona fortuna a tutti, ma credo che il nostro buona fortuna vada soprattutto a questa martoriata città. Intanto la mafia fa cartello su alcuni interessi, perché ha cambiato faccia e si muove solo su progetti di interessi comuni.